Sindacato

Cgil attacca: «La Uil ha firmato l’accordo con MediaWorld. Così ha accettato i licenziamenti»

Mediaworld Aurelia Antica

GROSSETO – Nella giornata di oggi, a margine dell’incontro con il sindaco di Grosseto richiesto per affrontare il problema dei licenziamenti di Media World, il segretario della UilTucs Uil ha comunicato alle altre sigle sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl di aver incontrato separatamente una delegazione del management Media World, sottoscrivendo unilateralmente un documento d’indirizzo che recepisce le volontà dell’azienda per la gestione della crisi aziendale.

«La Filcams Cgil di Grosseto – dichiara il segretario Massimiliano Stacchini – intende prendere in modo netto le distanze dall’atteggiamento dal segretario provinciale della Uiltuscs Uil sia per un problema di metodo che di merito. Intanto perché il documento di indirizzo è stato firmato unilateralmente in un momento in cui le sigle sindacali unitariamente hanno richiesto ed ottenuto un tavolo di crisi regionale ed hanno proclamato, a livello nazionale, uno sciopero generale del gruppo Media World per il giorno 3 marzo, e questa cosa vanifica il tutto».

«Poi perché firmare un documento del genere equivale ad accettare la logica dei licenziamenti travestiti da trasferimenti impossibili proposta dell’azienda e condiziona anche la trattativa per la chiusura del negozio di Milano e per le ulteriori chiusure che potrebbero essere fatte in futuro nel territorio nazionale. Questo comportamento, che in termini di opportunità e di etica non può non essere considerato inaccettabile, crea un problema serio di credibilità nei rapporti sindacali e nei confronti dei dipendenti di Media World, tanto più che sia il segretario provinciale della Uiltuscs Uil che la moglie sono dipendenti dell’azienda».

«Proprio ieri, oltretutto, Cgil, Cisl e Uil avevano incontrato i lavoratori in assemblea per un confronto sui prossimi passaggi. Occasione che gli emissari di Media World avevano usato per anticipare la loro linea di condotta: comunicazione entro il 28 febbraio da parte dei dipendenti delle loro preferenze per essere trasferiti in altri negozi fuori Grosseto, oppure un generico impegno alla risoluzione consensuale del contratto in cambio di una buonuscita da concordare. Naturalmente per evitare di dover assumersi oneri per la mobilità che darebbe ai lavoratori il tempo per cercare una ricollocazione. Linea che era stata immediatamente rimandata al mittente sia dalle Organizzazioni Sindacali che dai lavoratori specificando di non voler entrare nel merito prima dello sciopero e della convocazione del tavolo di crisi in Regione.  Adesso la Uiltucs, in dispregio ad ogni regola di leale collaborazione sindacale, ha firmato l’accordo senza manifestarci in alcun modo trasparente questa intenzione».

 

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