Eugenio Montale e la Maremma: il suo pegno d’amore al museo di Vetulonia

Montale

VETULONIA – Vetulonia ospita all’interno del Museo civico archeologico Isidoro Falchi il pegno d’amore che lo scrittore poeta Eugenio Montale ha fatto alla sua musa e amante americana, di origini ebraica, Irma Brandeis, diventata Clizia nelle sue opere.

Mercoledì 14 febbraio, giorno dedicato alla festa degli innamorati, quell’amuleto etrusco sarà al centro di una cerimonia che si terrà all’interno del Centro di spiritualità diocesana di Sestinga, nel cuore della frazione vetuloniese.

“Il giorno di San Valentino del 2018 – rivela l’assessore alla Cultura Susanna Lorenzini – lo ricorderemo in futuro anche per l’anteprima di un progetto che si concreterà in altre importanti iniziative a partire dalla prossima primavera e ci vedrà impegnati come Amministrazione comunale nel dare vita ad una serie di eventi e appuntamenti per ricordare Eugenio Montale, premio nobel per la letteratura nel 1975”.

Una storia di altri tempi approdata a Vetulonia grazie a Marco Sonzogni, uno scrittore  italiano che risiede in Nuova Zelanda.

“Era il 24 giugno dell’anno scorso – ricorda l’assessore Lorenzini –  quando Sonzogni donò questo amuleto al Museo Falchi di Vetulonia in occasione della presentazione del suo libro“ Il guindolo del tempo” dedicato a Montale, Clizia e al loro peculiare pegno d’amore ed è stata Simona Rafanelli, direttore della struttura, a riconoscere l’identità “archeologica” del prestigioso dono, creando le premesse per il suo approdo nella città etrusca”.

“Il talismano – aggiunge l’assessore – è un omaggio tributato dallo scrittore e poeta italiano alla sua musa che negli anni ha alimentato la sua ispirazione e che lui citava nelle sue opere sotto lo pseudonimo di Clizia, preso in prestito ad una delle ninfe della mitologia greca”.

“Il pendaglio etrusco in bronzo – spiega Susanna Lorenzini – con funzione di nettaunghie, che riproduce l’immagine di una figurina femminile nuda, una sorta di piccola Venere o dèa della fertilità, della riproduzione e della vita, fu acquistato da Montale a Firenze per farne dono alla sua amata”.

“Questo reperto – precisa orgogliosa l’assessore alla Cultura – occuperà un posto di rilievo all’interno del Museo civico archeologico Falchi. Una testimonianza della civiltà etrusca, che catturò negli anni ‘30 la curiosità e l’interesse di un grande poeta, sarà un importante biglietto da visita da pubblicizzare per far salire a Vetulonia cittadini, turisti e i molti appassionati dell’opera e della figura di Montale poeta”.

“Il 14 febbraio, in occasione di questa anteprima – Susanna Lorenzini entra nello specifico dell’evento – ci avvarremo della collaborazione di due classi del Liceo classico Carducci Ricasoli di Grosseto che dagli ultimi mesi del 2017 partecipa, grazie alla convenzione stipulata con l’amministrazione comunale per il progetto di alternanza scuola-lavoro, a tutti gli eventi culturali organizzati dal museo archeologico. Gli alunni delle due quarte leggeranno brani del libro scritto da Marco Sonzogni e canteranno canzoni degli anni ‘30, il periodo dell’inizio della storia d’amore fra Eugenio Montale e Irma Brandeis”.

Il poeta ligure aveva infatti promesso a Irma, Clizia un dono etrusco, di cui fino ad ora era incerta persino l’esistenza.

Oggi il pegno non è più una favola. Esiste. E, per convincersi di ciò, è sufficiente varcare la porta di ingresso del museo di Vetulonia.

“L’iniziativa – conclude l’assessore Susanna Lorenzini – sarà propedeutica ad un grande evento storico-letterario sugli etruschi e su Montale, che il Comune di Castiglione della Pescaia ha messo in programma per il giorno 23 aprile, giornata mondiale del libro e della cultura, un simposio perfetto per promuovere il territorio”.

 

 

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