Artigiani

Legge di bilancio, Cna: «Un’occasione per rivedere le tasse e semplificare la burocrazia»

Cna Assemblea elettiva 2017 Annarita Bramerini
GROSSETO – Si è avviato in questi giorni il dibattito sulla Legge di Bilancio 2018 e, come in altre occasioni, sono diverse le istanze che la Cna intende portare avanti a favore dei propri associati. “Per rilanciare l’economia – commenta Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – dobbiamo agire su più fronti: da un lato ridurre la pressione fiscale a carico delle piccole e medie imprese dall’altro semplificare la burocrazia, senza dimenticare la necessità di tutelare i lavoratori autonomi”. E’ quanto emerge anche dall’indagine svolta dal Centro studi Cna su oltre 30mila imprese artigiane – di cui oltre l’86 per cento micro imprese – proprio per capire cosa si aspettano dalla nuova Legge di Bilancio.
L’indagine di Cna. Per le imprese che hanno partecipato all’indagine, tra cui anche associati grossetani, la conferma delle detrazioni per ristrutturazioni, riqualificazione energetica e/o antisismica (il cosiddetto Ecobonus) è la misura maggiormente desiderata, col 32,7% di preferenze. “Un dato che va letto – spiega Bramerini – tenendo conto che il 70 per cento delle preferenze in tal senso arriva dall’edilizia e oltre il 59 dal settore istallazione e manutenzione impianti”.  Nella manovra di Bilancio il Governo ha proposto di ridurre gli incentivi per questo tipo di interventi “…e questo ci preoccupa – aggiunge Bramerini – perché queste agevolazioni rappresentano una vera e propria boccata di ossigeno per importanti comparti della nostra economia e, anzi, è necessario che vengano resi strutturali”.

Tasse e imposte. Al secondo posto tra le preferenze espresse dalle imprese interrogate, la deducibilità dell’Imu dal reddito di impresa. “Da anni Cna si batte –  aggiunge Bramerini –  per la completa deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali (oggi al 20 per cento), che invece, di fatto, vengono equiparati alle seconde case. Trattandosi di immobili dove si produce lavoro questa ingiustizia deve essere rimossa, visto che in passato è stato fatto per altri tipi di imprese”.  Anche sull’Irap Cna sta portando avanti da tempo le proprie istanze. Una ricerca condotta dal Centro studi, infatti, evidenzia che 700mila piccole imprese versano “ingiustamente” questo tributo, “…che è stato ritenuto illegittimo – spiega Anna Rita Bramerini – dalla Corte Costituzionale e dalla Cassazione per le imprese che non hanno un’autonoma organizzazione, requisito che il legislatore non ha ancora definito”. “Sperando che questo avvenga quanto prima – continua il direttore – e sarebbe opportuno che a partire da questa legge di Bilancio la no tax area dell’Irap sia portata da 13mila euro attuali a 30mila euro”. Altra preoccupazione espressa dalla Cna è il rischio di riduzione del super ammortamento ,che è stato particolarmente apprezzato dalle imprese per investimenti in beni strumentali.
Attenzione ai lavoratori autonomi. Ai dati allarmanti pubblicati in questi giorni dalla Cgil sulla crisi occupazionale della nostra provincia, si aggiungono quelli pubblicati da Istat sul lavoro autonomo, che parlano di un comparto in calo dell’8,7 per cento. Una famiglia su quattro di quelle che vivono del reddito da lavoro autonomo è, inoltre, a rischio povertà.  “Dobbiamo introdurre – dice Anna Rita Bramerini –  forme di protezione nuove e ammortizzatori anche per questa categoria che, da sola, genera un indotto pari al 20 del Pil nazionale”.
Semplificazione amministrativa. Un altro tema di interesse di Cna è la semplificazione amministrativa: secondo il Centro studi Cna, infatti, ammonta a 22 miliardi di euro all’anno il costo della burocrazia per le piccole e medie imprese italiane. “Il 41,3 per cento delle aziende – spiega Anna Rita Bramerini – impiega fino a tre giorni lavorativi al mese per portare a termine tutti gli adempimenti richiesti dalla pubblica amministrazione e nel 32,2 per cento dei casi fino a cinque giorni”. “Sono dati fondamentali – conclude il direttore di Cna Grosseto – per comprendere il peso della burocrazia avvertito dalle imprese”.
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