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Rimangono gravi le condizioni della bimba annegata. Sicurezza in mare: ecco cosa c’è da sapere

GROSSETO – Rimangono gravi le condizioni della bambina di quattro anni che domenica scorsa è semi annegata nel mare della Feniglia. La piccolina soccorsa immediatamente dagli operatori della postazione fissa di zona era stata trasferita con l’elicottero del 118 Pegaso all’ospedale Meyer di Firenze dove si trova tutt’ora ricoverata in prognosi riservata.

È sempre bene, in questi giorni di massima presenza sulla nostra costa, tra turisti e residenti che per combattere quest’estate torrida scelgono di trascorrere un periodo di vacanza al mare o soltanto del tempo libero in spiaggia, quali sono le cose da sapere e le regole da rispettare per migliorare la sicurezza in acqua, di grandi e piccini.

Ecco il decalogo della campagna di sensibilizzazione alla quale ha aderito anche il Ministero della Salute con il progetto di “Educazione acquatica (www.educazioneacquatica.it).

1° VALUTA LE TUE CAPACITA’ NATATORIE – Saper nuotare significa spostarsi in acqua con il miglior rendimento possibile e riuscire a galleggiare con facilità rimanendo fermi in un determinato punto. Significa inoltre saper eseguire correttamente la “respirazione” e cioè: inspirazione con la bocca fuori dall’acqua ed espirazione con il viso in acqua facendo le classiche bollicine. Chi rimane a galla e si sposta in acqua sempre con la testa fuori dall’acqua (per incapacità di fare la corretta respirazione) è un “potenziale annegato”.

2° MAI DA SOLO IN ACQUA – In acque libere (spiagge o tratti di mare non sorvegliati) rimanere sempre in gruppo. Se si è in acqua da soli basta un crampo, una paura improvvisa, una perdita di coscienza o un trauma anche leggero per rischiare la vita.

3° ATTENZIONE AL FREDDO E AL SALTO TERMICO – La differenza di temperatura tra il corpo umano (37°) e l’acqua (18° – 27°) provoca una reazione tanto maggiore quanto più l’acqua è fredda e l’entrata è brusca. Quindi dopo l’esposizione al sole o comunque quando si è troppo accaldati è necessario entrare in acqua gradualmente al fine di evitare lo shock termico. Pericolo: idrocuzione (sincope riflessa).

4° NON ENTRARE IN ACQUA SE NON TI SENTI IN PERFETTE CONDIZIONI PSICOFISICHE.

5° NON ENTRARE IN ACQUA SE NON SONO PASSATE ALMENO TRE ORE DA UN PASTO COMPLETO E DUE DA UNO SPUNTINO.

6° MAI BERE ACQUA O BIBITE GHIACCIATE PRIMA DI ENTRARE IN ACQUA.

7° NON ENTRARE IN ACQUA SE LE CONDIZIONI METEOMARINE SONO DIFFICILI – Fare gli eroi per farsi vedere dagli amici che si è in grado di nuotare anche con il mare mosso o con il maltempo può causare gravi pericoli.

8° NON FORZARE MAI LE TUE PRESTAZIONI – Valutare sempre le proprie capacità. Mai spingersi al largo nel tentativo di raggiungere un imbarcazione o una boa se non si è in grado di tornare indietro e soprattutto se non si è dei validi nuotatori. Nuotare al largo è pericoloso e in caso di crampi rimanere tranquilli e mettersi sul dorso spostandosi solo con le braccia.

9° FAI ATTENZIONE A DOVE TI TUFFI – Se vi tuffate dagli scogli è importante controllare sempre la profondità del tratto di mare scelto per i tuffi che deve essere libero e profondo almeno 4/5 metri.

10° ATTENTI ALLE APNEE E MAI IPERVENTILARE – l’immersione in apnea anche se fatta per gioco e in poca profondità è sempre pericolosa e dev’essere categoricamente seguita a vista da qualcuno (bagnino etc…) in grado di intervenire in caso di malore. Nell’apnea è assolutamente bandita l’iperventilazione (atti respiratori rapidi e veloci) poiché tale pratica può favorire la sincope, mentre è consigliato fare delle respirazioni lente e profonde per attuare un buon rilassamento psicofisico pre- immersione. Al primo bisogno di respirare iniziare subito la risalita. Utilizzate nelle uscite al mare il pallone segnasub per essere ben visibili dalle imbarcazioni o moto d’acqua e immergersi sempre in equilibrio idrostatico positivo. E’ consigliato frequentare corsi specifici per apprendere le tecniche di immersioni e le tecniche di respirazione e rilassamento che sono fondamentali per una buona immersione in apnea. Per immergersi con le bombole è necessario frequentare un corso specifico e, in caso si disponga della certificazione necessaria (brevetto), è opportuno appoggiarsi ad un centro immersioni (Diving Center).

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