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Fusione tra Santa Fiora e Castell’Azzara, il Comitato stringe sul referendum

Santa Fiora municipio

SANTA FIORA – Il lungo lavoro di informazione e proposta per realizzare la fusione dei Comuni di Santa Fiora e Castell’Azzara continua. Dopo le assemblee pubbliche organizzate nelle varie località dei territori interessati, i rappresentanti del Comitato si sono incontrati con i due sindaci, Fosco Fortunati per Castell’Azzara e Federico Balocchi per Santa Fiora, per chiedere che venisse portata all’ordine del giorno dei rispettivi Consigli Comunali, la proposta di fusione e avviare così l’iter necessario e promuovere il referendum consuntivo. Entrambi i sindaci si sono impegnati a inserire la proposta all’ordine del giorno nei consigli comunali.

Il Comitato promotore per la fusione dei Comuni di Castell’Azzara e Santa Fiora invierà una lettera aperta ai consiglieri dei due Comuni per coinvolgerli direttamente in questa iniziativa, invitandoli a sostenere unitariamente la proposta di delibera, e a iniziare a parlare concretamente di fusione nelle sedi democratiche.

L’unità degli eletti sarà un elemento di forza in più per chiedere alla Regione Toscana di redigere e approvare una legge di fusione da sottoporre alla popolazione di Santa Fiora e Castell’Azzara.

“Noi riteniamo – scrivono i rappresentanti del comitato – che consultazione popolare tramite referendum sia il sistema democratico principe per decidere sulla fusione perché garantisce il coinvolgimento universale della popolazione e chiediamo innanzitutto ai nostri Consigli Comunali di fare propria questa richiesta. Solo una decisione condivisa e diffusa garantisce, infatti, un processo di fusione efficace e forte.

In un periodo storico dove i piccoli comuni vengono costretti a riunirsi in entità di maggiori dimensioni, occorre utilizzare bene tutti quei vantaggi che le leggi concedono senza aspettare che qualcuno un giorno decida per noi chi e come unire. I prossimi Consigli Comunali a Castell’Azzara e Santa Fiora saranno fondamentali per il nostro futuro perché, se sosterranno la fusione, potranno cominciare a progettare il futuro, se invece, legittimamente saranno contrari, potranno chiedere ai cittadini di esprimersi e votare la scelta con un referendum”.

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