Tirrenica

Bellumori «Bisogna chiedersi a che serve l’autostrada e soprattutto a chi»

Luigi Bellumori

CAPALBIO – «E’ interessante e serio il dibattito che la IV Commissione in Consiglio Regionale ha avviato a seguito dell’audizione dei quattro sindaci della Maremma.  Infatti per la prima volta in questi ultimi 10 anni che sulla questione della Tirrenica  viene affrontato il tema della Concessione di SAT  e  della sostenibilità dell’opera che ormai è evidente non ha un piano finanziario che sta in piedi con la previsione dei flussi di traffico in ulteriore diminuzione per i prossimi anni». Ad intervenire è il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori.

«E’ ragionevole pensare ad un ammodernamento infrastrutturale del Corridoio Tirrenico perché sia premessa di maggiore sicurezza e anche occasione di sviluppo economico e turistico purché sia contemperate modalità realizzative e gestionali compatibili con le caratteristiche dei territori attraversati e contigue così come per le Comunità interessate. Capalbio lo fa da tempo (senza alcun tipo di riscontro) e quindi riteniamo che bene faccia  la Regione Toscana attraverso i suoi organi consultivi  ad interrogarsi e chiedere a SAT i numeri – prosegue Bellumori -: anzitutto perché con il protocollo sottoscritto nel maggio 2015  Sat è stata autorizzata a predisporre una progettualità al ribasso per le caratteristiche dei territori e quindi oggi molti non dovrebbero stupirsi di un progetto così abborracciato; secondo perché,  conosciuti i reali  volumi di traffico (ormai non più in grado di sostenere in alcun modo  la realizzazione di un’autostrada seppure fatta nel peggior modo possibile ed al massimo risparmio) di questi sarà utile conoscere a quanto ammonta la percentuale del  traffico locale. Con un’incidenza elevata di quest’ultimo sul volume complessivo vale la pena chiedersi un’autostrada a che serve e soprattutto a chi!»

«In ultimo ritengo che sia illuminante oggi per la politica chiedersi che con questa proposta progettuale il rischio è di determinare una profonda iniquità tra cittadini anche locali.  E anche a questo proposito la richiesta della Commissione di conoscere dei dati e dei numeri del traffico che sulla  tratta da San Pietro e Palazzi fino a Grosseto risulta  gratuita ed invece da Grosseto a Capalbio presenta ben  tre stazioni di esazione».

«Al di là delle opportune domande che oggi si pongono i componenti i vari schieramenti politici che siedono in IV Commissione Consiliare, è di rilievo sottolineare come  l’opera proposta non risponde alle esigenze del territorio – precisa il sindaco -, non raggiunge l’obiettivo di aumentarne la competitività, costituisce in questo modo un aggravio in termine di peso economico ed è un potenziale danno alle condizioni socio economiche attuali delle comunità interessate, in particolare di tutta la Maremma a sud di Grosseto oltreché un irreparabile danno ambientale.

«Stante l’inaffidabilità,  l’inadeguatezza  e l’incompetenza ormai dimostrata dei soggetti proponenti, persistono gravissime criticità progettuali, l’assenza di viabilità alternative,  l’interferenza con le principali aree produttive del territorio per le produzioni agroalimentari che guidano l’economia locale,  gravi incoerenze sotto il profilo del rispetto della pericolosità idrogeologica per la sovrapposizione con opere di contenimento in fase di realizzazione e per il mancato rispetto dei tempi di ritorno prescritti per ogni altra trasformazione nell’area oltreché cagionare – con il disegno infrastrutturale – l’isolamento di alcune comunità.  Insomma tutte questioni che noi  da anni abbiamo rilevato e posto all’attenzione degli Enti competenti».

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