Grosseto

A Grosseto svelato il libro che racconta i 120 anni del acquedotto delle Arbure fotogallery

Presentato oggi, venerdì 11 novembre, il volume edito da C&P Adver Effigi e voluto da Acquedotto del Fiora per celebrare i 120 anni dalla realizzazione dell'infrastruttura che servì a soddisfare il bisogno di acqua potabile della città di Grosseto, diventando il volano per il suo sviluppo sociale ed economico 

Libro Acquedotto Arbure

GROSSETO – “Una montagna d’acqua. Dall’Amiata a Grosseto, l’acquedotto delle Arbure” è il volume edito da C&P Adver Effigi con cui Acquedotto del Fiora – gestore del servizio idrico integrato delle province di Grosseto e Siena – celebra i 120 anni dalla realizzazione dell’infrastruttura che servì a soddisfare il bisogno di acqua potabile della città di Grosseto, diventando il volano per il suo sviluppo sociale ed economico.

Per la valenza che ricopre, il libro gode del patrocinio dell’Archivio di Stato di Grosseto e dei comuni di Grosseto e Castel del Piano ed è scritto “a più mani” da vari autori, a cui è stata affidata la ricerca storica: Elena Del Santi, anche coordinatrice del lavoro, Enzo Fazzi, il direttore dell’Isgrec (Istituto Storico grossetano per la Resistenza e l’età contemporanea) Valerio Entani, hanno curato la ricostruzione storico-cronologica degli avvenimenti fino al 1932. Prefazione e introduzione portano la firma rispettivamente di Zeffiro Ciuffoletti dell’Università di Firenze e di Carlo Vellutini.

Il volume raccoglie documenti anche inediti, tratti dall’Archivio di Stato di Grosseto, dalla biblioteca comunale Chelliana e dall’Archivio Imberciadori, cartoline dell’epoca di proprietà del collezionista Giuseppe Mineo, fotografie di Stefano Denanni e di Bruno Bruchi e alcune interessanti testimonianze in appendice. Tra queste, di rilievo quella di Andrea Ponticelli, che ha ripercorso le vicende della sua famiglia, in particolare dei sindaci della città Benedetto Ponticelli, al quale si deve l’intuizione delle sorgenti dell’Amiata per “dissetare” il capoluogo maremmano, e Carlo Ponticelli, che inaugurò la grande infrastruttura, considerata una delle prime e più importanti condotte di acqua ad uso idropotabile della storia della Toscana e non solo. Un’altra parte molto interessante è quella scritta da Alvaro Giannelli, vera e propria memoria storica amiatina, “guardiano” dello stesso acquedotto sin dal 1956, così come di grande interesse sono le schede firmate da Enzo Fazzi.

“La realizzazione dell’imponente e costosa opera ingegneristica dell’acquedotto delle Arbure fu un passaggio importante per la splendida Maremma che oggi conosciamo, all’interno del processo che porterà poi alla effettiva risoluzione, avvenuta anni dopo, dell’annoso problema dell’approvvigionamento idrico necessario allo sviluppo socio-economico della città di Grosseto – commenta Emilio Landi, presidente di Acquedotto del Fiora – Sappiamo bene quanto l’acqua “buona” sia di primaria importanza per i cittadini in qualità di società che gestisce l’intero sistema idrico integrato del territorio. Con Acquedotto del Fiora operiamo per salvaguardare la più importante tra le risorse naturali, indispensabile per la sopravvivenza, e ne garantiamo la fruibilità, la continuità e la qualità in 56 comuni delle province di Grosseto e Siena”. “Il consiglio di amministrazione e in particolare Tiberio Tiberi hanno fortemente voluto la realizzazione di questa raccolta che racconta la sofferta e grandiosa realizzazione dell’acquedotto delle Arbure – conclude Landi – È una storia che, a nostro avviso, andava raccontata, approfondita, ricordata, per non perdere la memoria di quanta fatica è costata alla città di Grosseto raggiungere l’ambizioso obiettivo di costruirsi un futuro. Rivolgo quindi il mio più sentito ringraziamento a tutti quelli che, in maniera diretta e indiretta, hanno contribuito alla realizzazione di questo importante progetto editoriale”.

Alla presentazione del libro tenutasi oggi (venerdì 11 novembre) e organizzata da Acquedotto del Fiora con il patrocinio del Comune di Grosseto, ha partecipato la Corale Puccini, che in apertura dell’iniziativa ha proposto una versione particolare di “Maremma Amara”, con il coro accompagnato da sax, pianoforte e clarinetto, e la suggestiva “Preghiera del mattino” di Max Bruch, mentre in chiusura si è esibita nella cantata  “Risorgimento”, composta nel 1896 da Dante Nuti con testo di Fabio Fedi proprio per la solenne inaugurazione dell’acquedotto delle Arbure.

L’iniziativa, che fa parte del cartellone “Ombrone 2016”, promosso dalla Prefettura di Grosseto insieme al Consorzio di Bonifica e al Comune di Grosseto per il 50esimo anniversario dell’alluvione che nel 1966 colpì la città, ha visto la presenza di Cosimo Pacella, presidente del Consiglio Comunale di Grosseto, di Emilio Landi e Aldo Stracqualursi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Acquedotto del Fiora, di Maddalena Corti, direttrice dell’Archivio di Stato di Grosseto e degli autori del volume Enzo Fazzi, Elena Del Santi, Valerio Entani, Andrea Ponticelli, Alvaro Giannelli e Carlo Vellutini. Ha coordinato l’incontro la giornalista di Tv9 Francesca Ciardiello.

Per l’occasione, inoltre, sono stati predisposti uno speciale annullo filatelico che celebra i 120 anni dell’acquedotto delle Arbure e delle cartoline a tiratura limitata sui “luoghi dell’acqua” del territorio, messi a disposizione degli interessati in uno spazio filatelico temporaneo allestito da Poste Italiane nel chiostro del San Francesco.

commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI