Grosseto

Camere di commercio, Marras: «bene l’impegno della giunta, garantiamo servizi a imprese»

NON USARE Nuova Camera di Commercio

GROSSETO – A settembre, alla luce del decreto legislativo del Governo in merito al riordino delle funzioni delle Camere di commercio, i consiglieri regionali PD con una mozione firmata da Leonardo Marras e Antonio Mazzeo, hanno impegnato la Giunta regionale a farsi portatrice, con il Parlamento e la Conferenza Unificata, delle necessità di maggiore attenzione al mantenimento delle funzioni fondamentali dell’ente camerale e alla tutela dei posti di lavoro.

“Le nostre preoccupazioni principali – spiegano Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana e Antonio Mazzeo, consigliere regionale e vicesegretario regionale del PD Toscana – sono la riduzione delle competenze e la penalizzazione del personale. Negli anni il ruolo delle Camere di commercio è cresciuto molto, si sono affermate come l’ente più vicino ad imprese e imprenditori, svolgendo la funzione, fondamentale, di raccordo tra sistema delle imprese e mercato da una parte e pubblica amministrazione dall’altra, oltreché portando avanti azioni di supporto e promozione. Riducendo le materie affidate alle Camere si rischia di indebolirle al punto da perdere contatto con l’economia locale e non essere più in grado di garantire un concreto supporto alle imprese. Per evitare la perdita della centralità del ruolo delle Camere e tutelare i lavoratori dunque è opportuno mettere in campo ogni azione utile, tra cui, a nostro avviso, il coinvolgimento delle Regioni già nelle prossime fasi di discussione e valutazione previste dall’iter di approvazione del decreto”.

“Oggi – proseguono Marras e Mazzeo – possiamo dare conto delle azioni messe in campo e del lavoro ancora da fare. Siamo soddisfatti degli impegni portati avanti finora dalla Regione, ma chiediamo di mantenere alta l’attenzione e continuare a lavorare affinché siano garantite tutele a tutti i lavoratori coinvolti dal processo di riorganizzazione e venga mantenuto il ruolo centrale delle Camere di Commercio con l’approvazione degli emendamenti presentati”.

Si legge nella nota di attuazione della Giunta: l’assessore Ciuffo e il presidente di Anci Toscana Biffoni hanno incontrato le organizzazioni sindacali riguardo le preoccupazioni riguardanti tutti i lavoratori coinvolti, l’assessore Grieco ha rilevato che la gestione dei soprannumeri per il personale con contratto di lavoro pubblico, avverrà in maniera analoga a quanto previsto per il personale delle Province, mentre non vi sono indicazioni sul passaggio dei dipendenti delle Unioni regionali dal regime di diritto privato al settore pubblico e nemmeno in relazione ai dipendenti delle Aziende speciali.

Sul nuovo ruolo e sulle funzioni delle Camere di Commercio, l’assessore Ciuoffo ha rilevato che, a fronte di una formale riconferma del ruolo degli enti per lo sviluppo e la promozione del sistema delle imprese, la declinazione delle funzioni attribuite alle camere è effettuata nel segno di una riduzione del raggio di operatività delle stesse e di una limitazione di autonomia nell’esercizio di dette funzioni.

La Regione si è impegnata sia nel Gruppo di lavoro “Camere di commercio” con le altre regioni in sede di Commissione attività produttive della Conferenza Stato Regioni nell’elaborazione di emendamenti allo schema, sia successivamente in Conferenza Unificata dove è stato approvato il documento con gli emendamenti, depositato presso le Commissioni parlamentari competenti, che mirano a garantire nella ristrutturazione del sistema che le camere mantengano un ruolo adeguato alle esigenze di imprese e territori.

Per quanto specificamente riguardante il coinvolgimento delle Regioni, lo schema già ne prevede un coinvolgimento in relazione all’approvazione della proposta di accorpamento di Unioncamere (la determinazione del MISE non potrà prescindere dal parere della Conferenza Stato Regioni).

La Giunta regionale, qualora il Governo non ascoltasse le proposte delle OOSS, si impegna ad intervenire affinché siano salvaguardati i livelli occupazionali, proseguendo con il confronto con le parti sociali.

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