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#ElezioniGrosseto16 – L’INTERVISTA a Mascagni: «con lavoro e sviluppo la città riparte» fotogallery video

GROSSETO – Lorenzo Mascagni è il candidato sindaco del centrosinistra la coalizione che riunisce quattro liste, due di partiti tradizionali e due di lista civiche: Partito democratico, Riformisti per Grosseto Psi, Passione per Grosseto e la lista “Lorenzo Mascagni Sindaco”. Lorenzo Mascagni è stato scelto come candidato dopo la vittoria delle primarie del centrosinistra lo scorso 7 marzo.

Conosciamo meglio il candidato – Ecco la scheda del candidato

Età: 45 anni
Professione: avvocato
Stato: sposato
Figli: tre. Giacomo, Chiara e Benedetta
Sport: Tennis tavolo
Genere musicale: cantautori italiani
Ultimo libro letto: ho riletto “1984” di George Orwell
Film preferito: la trilogia de “Il signore degli anelli”
Piatto preferito: gnocchi

L’intervista: le dieci domande al candidato

• Quale sarà il primo atto che varerà da sindaco? Farò una ricognizione dei fondi disponibili per l’amministrazione per individuare le priorità per la nostra città e il nostro territorio.

• Del suo programma elettorale qual è il progetto che caratterizzerà il suo mandato da sindaco? In questi cinque anni dovremmo costruire la strada per sviluppo dei prossimi decenni. Questo lo dobbiamo fare attivando la sinergia e la visione di insieme che coinvolgo la classe dirigente del territorio, non solo politica, ma anche economica, sociale e culturale.

• Lavoro, sicurezza, innovazione: ci dice un progetto concreto per ognuna di queste parole? Per il lavoro: le misure per ripartire sono diverse e tutte importanti: il completamento delle infrastrutture, la promozione del territorio maremmano nel suo complesso a livello turistico con Grosseto capofila, l’attivazione di consorzi e reti d’impresa nell’agroalimentare e creare un ambiente favorevole impresa. Per la sicurezza: non c’è un ricetta unica, ma quello che si può fare è chiedere al governo un rafforzamento delle forze di polizia e al contempo recuperare con le giuste politiche urbanistiche le aree degradate della città: infine puntare sulla cultura come antidoto al degrado. Per l’innovazione: penso al polo agroalimentare e al progetto della Regione e alla possibilità di legarsi al polo per investire in ricerca a servizio delle imprese dell’agroalimentare.

• Quale idea suggerita dai cittadini è stata inserita nel suo programma? L’idea è quella di riqualificare una piazza in ogni quartiere della città come nuovo centro di aggregazione della vita sociale.

• Frazioni: quale sarà il ruolo delle frazioni per la sua amministrazione? Bisogna cercare di immaginare che le frazioni non sono periferia del comune, ma centri con tradizione, storia e una loro caratterizzazione. Per far questo bisogna collegarli adeguatamente con il capoluogo, valorizzare le loro specificità anche a livello turistico, con piste ciclabili per esempio; bisogna rendersi conto che la ricchezza della Maremma sta anche nel suo territorio. Rispetto alle frazioni quindi il capoluogo deve diventare un centro di servizi, una cerniera che raccoglie e valorizza il territorio.

• Se andasse al ballottaggio chi preferirebbe affrontare? Per me è indifferente. Per quanto riguarda le scelte di eventuali alleanze al ballottaggio posso dire che in questo momento il mio obiettivo è vincere al primo turno. A me piace andare per gradi.

Delle squadre dei suoi avversari c’è qualcuno che vorrebbe dalla sua parte? Come avevo già indicato durante le primarie ci sono tante persone che stimo, ma per vicinanza generazionale confermo Giacomo Cerboni e Riccardo Megale. Dalla sinistra prenderei Massimo Ceciarini e Cristina Citerni.

• Ha già scelto la sua squadra di governo? Ha già qualche nome che può anticiparci e che sarà sicuramente nella sua giunta? Ho concordato con le liste e i partiti della mia coalizione che non avremmo siglato nessun accordo sugli assetti della futura giunta. Nessun accorso quindi e nessuna promessa. Della giunta ne parleremo dunque solo nel caso in cui vinceremo.

• Unioni civili: cosa voterebbe all’eventuale referendum per abrogare la norma che è stata recentemente approvata? Io non sono in Parlamento, se fossi stato in Parlamento avrei votato a favore di una legge sulle unioni civili probabilmente un po’ diversa; credo infatti che ci sia bisogno di una legge che regolamenti tali unioni. La mia personale convinzione è che per riconoscere i diritti non occorre negare le differenze, per questo condivido l’impianto che tiene distinti unioni civili e matrimonio, che, a mio avviso, rimane la “coniunctio oppositorum”. Questa naturalmente è la mia opinione personale, ma da sindaco il mio compito sarà quello di applicare la legge e quindi celebrerei le unioni. Il sindaco poi deve essere il sindaco di tutti. Mi preme sottolinearlo perché la nostra è una comunità plurale, abitata da tante differenze. Chiariamo, perché c’è stata molta confusione al riguardo, che questa legge non ha alcun modo disciplinato la pratica dell’utero in affitto, pratica che in Italia rimane vietata e rispetto alla quale sono contrario.

• Costituzione: cosa voterà a ottobre al referendum confermativo sulla riforma della Costituzione? Voterò sì. La Costituzione rimane la carta fondamentale del paese, i suoi principi fondamentali sono immutati e tali devono rimanere perché li considero fondativi del nostro popolo. Ciò non toglie che i meccanismi di funzionamento della Stato possano e debbano essere adeguati al mutato contesto storico e politico. Non ci dimentichiamo che taluni di questi meccanismi furono ideati 60 anni fa, anche sulla scorta della dittatura fascista, e che da molti anni, anche le menti più illuminate, avevano intuito la necessità di modificarli, senza toccare l”architrave costituito dai principi fondamentali. Non mi scandalizzo che dopo 60 anni si possa giungere ad un modifica della seconda parte della Costituzione. Ad ogni buon conto, la decisone spetterà al popolo che in democrazia è sovrano.

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