Lavoro

Pochi giorni dalla scadenza del bando Mabro: «Senza acquirente c’è il fallimento»

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GROSSETO – Pochi giorni alla scadenza del bando di cessione fissato per il 21 ottobre. Una data che rappresenta anche un punto di non ritorno per la ex Mabro, l’azienda di via Senese che da più di un anno e mezzo ha arrestato la produzione. «La vicenda sta per arrivare a un nuovo snodo cruciale, che segnerà il futuro dello storico marchio grossetano – spiegano il sindaco Emilio Bonifazi e l’assessore Emanuel Cerciello -. Il ministero dello Sviluppo economico ha fatto presente che, se il bando non dovesse dare gli esiti da tutti sperati, il commissario dovrà portare i libri contabili in tribunale. Cosa questa che significherebbe l’apertura di una procedura fallimentare».

«Negli ultimi mesi quattro realtà imprenditoriali affermate sul mercato e note nel campo della moda internazionale hanno visitato l’azienda, manifestando in tutti i casi un interesse. L’amministrazione comunale invita coloro che hanno preso contatti con la ex Mabro, dimostrando una particolare attenzione per un eventuale acquisto, a farsi avanti, partecipando al bando – aggiungono -. Pur consapevoli che si tratta di percorsi delicati e che le imprese, oggi più che mai, devono fare i conti con il fattore rischio oltre che con oggettive difficoltà economiche, ci auguriamo che la vicenda di questa azienda possa finalmente chiudersi con esito positivo».

«La Maremma ha bisogno della Mabro, i lavoratori e le famiglie di occupazione, lo stesso tessuto economico locale e nazionale perderebbe un soggetto prestigioso del settore – precisano sindaco e assessore -. Il Comune è pronto a dialogare con tutti coloro che dimostrino reale interese e un progetto capace di risollevare il marchio e garantire una prospettiva lavorativa seria ai dipendenti. Come sempre l’amministrazione darà il proprio sostegno, laddove possibile, per una ripresa concreta della ex Mabro. Chi vorrà raccogliere questa sfida, siamo certi, che potrebbe avere importanti risultati, intestandosi il rilancio di un patrimonio professionale e produttivo di grande qualità».

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