Servizi a rischio

«Pronti alla lotta come i minatori». In piazza contro il piano poste: protesta di sindaci e sindacati fotogallery

GROSSETO – Tutti in piazza contro il piano di riorganizzazione varato dalla Poste che in provincia di Grosseto prevede la chiusura di dieci uffici periferici.«In gioco non ci sono soltanto i servizi postali, ma la dignità dei cittadini». Così si apre in anticipo in Maremma l’autunno caldo di sindacati e sindaci che oggi a Grosseto, di fronte alla sede centrale di Poste Italiane, hanno portato in piazza 300 persone. In tanti sono arrivati dai paesi dove gli uffici sono a rischio e in attesa della decisione del Tar sulla sospensione del provvedimento di Poste (la sentenza arriverà nella giornata di domani) tutti hanno gridato un forte “no” alle decisioni aziendali di Poste.

«La nostra è una provincia molto vasta – ha detto il segretario provinciale della Cgil Claudio Renzetti – e gli uffici postali rappresentano per molte comunità un presidio e un servizio indispensabile. Siamo poco più di 200 mila abitanti, ma siamo abituati alla lotta. Lo abbiamo fatto all’epoca delle miniere e siamo pronti a farlo anche oggi per difendere la dignità dei maremmani».

 

In piazza oltre ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, alle bandiere e agli striscioni, ci sono anche tutti i sindaci dei comuni interessati dalle chiusure o dalle riduzioni di orario degli sportelli: dall’Amiata alle Colline Metallifere, da Orbetello a Civitella Paganico. Tra questi anche il sindaco di Castiglione della Pescaia, Giancarlo Farnatani, che al megafono ha ribadito l’importanza di servizi essenziali come quello delle Poste e l’impegno con ogni mezzo a ostacolare la chiusura degli uffici. A Buriano per esempio, oggi potrebbe essere l’ultimo giorno di apertura dello sportello e per questo proprio stamattina sindaco e cittadini sono pronti a mettere in campo una protesta esemplare.

Dalla Regione e dall’Uncem, l’Unione dei comuni montani, intanto si sta lavorando per trovare un punto di incontro con Poste: l’obiettivo è arrivare ad una rimodulazione degli orari di apertura scongiurando così il rischio di una chiusura totale degli uffici.

Al termine della manifestazione una delegazione di sindacati e primi cittadini hanno consegnato al prefetto di Grosseto Anna Maria Manzone una lettera nella quale si ribadiscono i motivi della protesta e si conferma la vicinanza ai cittadini e ai comuni nelle azioni future che vorranno mettere in campo.

Domani la manifestazione si sposterà a Firenze: lì saranno presenti anche i sindaci maremmani per continuare a chiedere un passo indietro da parte di Poste.

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