Zootecnia

Caccia al cinghiale, Coldiretti: «Incomprensibile non autorizzare le braccate»

cinghiali_foto_giannarelli

GROSSETO – Nei giorni scorsi Coldiretti Grosseto, tramite la consulta della zootecnia di recente istituita, ha stigmatizzato la notizia che sembrerebbe escludere la possibilità di organizzare, così come avvenuto in passato, interventi di controllo in braccate della specie cinghiale nelle aree boscate della località Macchiosa, Melosella e nelle aree coltivate a mais site nell’interno della ZRC Montelattaia.

«Molti nostri soci hanno manifestato il proprio disappunto in diverse riunioni di sezione che abbiamo organizzato nella scorsa settimana oltre che direttamente presso la nostra sede provinciale – ha detto Andrea Renna direttore di Coldiretti Grosseto –, poiché sembrerebbe che l’Istra (Istituto superiore per la promozione e la ricerca ambientale), al contrario degli anni scorsi, non abbia autorizzato tali braccate. In un momento in cui i danni sono sempre in crescente aumento oltre che il numero dei capi che è più che quintuplicato in confronto agli anni passati, tale determinazione non può essere condivisa».

«Noi da sempre siamo indubbiamente favorevoli alla biodiversità ma, in modo altrettanto forte e convinto, siamo per tutelare il reddito delle nostre imprese e, più in generale, delle aziende agricole – ha aggiunto Renna –. Auspichiamo che tale decisione possa essere rivista anche perché, un altro tema, da tenere presente, e non solo quando, purtroppo accadono fatti incresciosi e tragedie come di recente in Sicilia e in Abruzzo, è quello legato alla sicurezza. I cinghiali a tal proposito sempre più spesso di recente oltre che in passato hanno messo a rischio la sicurezza dei cittadini. Sempre l’Istra, sembrerebbe, abbia anche negato ulteriori braccate pure in altre aree. Più precisamente in località “Pianetto di Arcille” (comune di Campagnatico), località “Lagacciolo” (comune di Scansano), località “Piatto lavato” (comune di Castiglione della Pescaia), località “Versegge Braccagni”, Zrc “San Lorenzo”, “San Martino isolotto”, “Fiume morto” (comune di Grosseto). In questo caso, però parrebbe, che la Provincia non abbia comunicato nel dettaglio quanto previsto dalle vigenti normative e, pertanto, in questo caso, chiederemo di verificare l’opportunità di meglio specificare quanto richiesto dall’Ispra a seguito delle leggi vigenti».

«Resta comunque, a nostro modesto parere, necessario intervenire per contrastare il numero dei cinghiali che crea danni enormi oltre che mette a rischio la sicurezza di tutti – conclude Renna -. La situazione così è intollerabile e così come sembra che l’assessore regionale Remaschi non solo abbia compreso tali problematiche e si stia dando da fare in modo concreto, occorre che anche le braccate siano autorizzate per tentare di risolvere la situazione».

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