Grosseto ricorda i maremmani morti nell’esplosione della nave Panigaglia

emilio bonifazi 2014

GROSSETO – Ricorre domani (mercoledì primo luglio) l’anniversario di una delle tragedie che hanno segnato l’immediato dopoguerra di Grosseto e della Maremma.
Era la mattina del primo luglio del 1947, quando nella rada di Santa Liberata davanti a Porto Santo Stefano morirono 63 persone nell’esplosione della nave Panigaglia; tra le vittime 13 erano grossetani e cioè Ettore Lorenzetti, Giuseppe Fommei, Guerrino Marchetti, Luigi Angelini, Giuseppe Cinelli, Federico Tenerini, Lelio Toniazzi, Giuseppe Cibelli, Adorno Menichetti, Primo Fabbri, Ilio Luppichini, Filippo Fasulo e Quinto Duranti.

In loro ricordo l’amministrazione comunale nel 2007, per il sessantesimo anniversario della tragedia, collocò un cippo commemorativo al bastione Garibaldi sulle Mura medicee. Un omaggio «a memoria di un evento che testimonia il contributo di lavoro e di sangue di tanti cittadini per la ricostruzione e il progresso dell’Italia».

La nave Panigaglia partì il 21 giugno 1947 da Pantelleria con un grosso carico di munizioni (oltre 300 tonnellate) provenienti dall’isola, secondo le disposizioni del governo sul recupero del materiale bellico, e arrivò a Porto Santo Stefano il 26 giugno 1947.
Nel corso delle operazioni di scarico del materiale, destinato al deposito munizioni di Pozzarello, la mattina del 1° luglio verso le 11 si verificò, probabilmente per un errore di manovra, una violentissima esplosione che uccise 63 persone: gran parte dei membri dell’equipaggio, ma anche soldati e operai specializzati che partecipavano alle operazioni per conto della direzione del Deposito di artiglieria.

«La città di Grosseto – afferma il sindaco Emilio Bonifazi – vuole ricordare e onorare il sacrificio di questi uomini, morti mentre svolgevano il loro dovere, ma soprattutto impegnati nella ricostruzione del nostro Paese, messo in ginocchio dai precedenti eventi bellici».

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