Politica

#ElezioniToscana. Marras: «sulla sanità ci vuole chiarezza. Mi impegnerò per qualità e presidi nel territorio»

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GROSSETO – La riforma sanitaria al centro dell’incontro organizzato da Leonardo Marras, candidato al consiglio regionale per il Pd, con gli operatori del settore al cinema Stella di Grosseto. Medici e amministratori, ma no solo per parlare di sanità e della riforma che ha appena debuttato in Toscana. Tanti punti di vista con una comune richiesta: «ci vuole più attenzione per le professionalità che Grosseto può esprimere e che la Maremma non sia penalizzata rispetto ad altri territori della regione».

«La riforma sanitaria sta creando tensioni e paure: sarebbe sciocco nasconderlo o negarlo – ha spiegato Marras -. Proprio per questo è necessario parlarne, senza rinunciare alla razionalizzazione degli sprechi e agli investimenti sulla tecnologia avanzata. La Maremma e l’Amiata hanno di fronte a sé due scelte possibili: o difendere, comprensibilmente, l’attuale configurazione della sanità. Oppure ragionare senza pregiudizi ed essere protagonisti di una trattativa da attori consapevoli. Considerando sempre la qualità dei servizi e il presidio del territorio come punti fermi e irrinunciabili. Personalmente, ritengo che la seconda strada sia quella più giusta. Abbiamo la responsabilità di rappresentare un territorio complicato e orgoglioso: seguiamo la riforma nella sua applicazione. Mi impegno, da consigliere, ad essere presidio costante perché cittadini e operatori possano avere un punto di riferimento diretto e aperto.  È l’unico modo per non essere condannati alla marginalità».

Diversi i sindaci presenti: tra loro Giacomo Termine (Monterotondo Marittimo), Romina Sani (Cinigiano), Monica Paffetti (Orbetello), Miranda Brugi (Semproniano), Luigi Bellumori (Capalbio).

All’incontro era presenta anche Valentina Culicchi, anche lei candidata al consiglio nella lista Pd. «La salute e i suoi record – ha spiegato Culicchi – sono un ambito dove non è possibile vivere a lungo di rendita. Non c’è uniformità in Italia rispetto all’offerta sanitaria, non c’è neppure in Toscana. Da qui la necessità di rendere omogenei servizi e percorsi di cura, prendendo come riferimento quelle realtà dove si fa buona sanità, quelle realtà di eccellenza, troppo spesso taciute e poco evidenziate».

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