Attualità

La lettera ai fedeli del vescovo della Diocesi di Pitigliano Sovana Orbetello

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PITIGLIANO – Attraverso il nostro giornale il vescovo della Diocesi di Pitigliano Sovana Orbetello vuole inviare i propri auguri di buona Pasqua a tutti i fedeli. ecco la lettera integrale di Monsignor Guglielmo Borghetti:

Carissimi fratelli e sorelle,

La Risurrezione di Gesù si ripropone alla nostra vita nella sua sfolgorante potenza trasformante, la vita del Risorto passa nella nostra e immette energie fresche e nuove, capaci di rinnovare la faccia della terra. Il nostro cuore è spesso appesantito dall’apprendere ogni giorno eventi di cronaca nera, fatti sconcertanti di quella corruzione che si annida nelle menti e nei cuori di coloro che sono inseriti in istituzioni al servizio della gente, di violenze efferate su donne e bambini perpetrate da organizzazioni malavitose o da singoli criminali, di giovani minorenni coinvolti in giri tristissimi di sfruttamento e schiavitù, di una micidiale fatale attrattiva della droga che continua a mietere vittime tra i nostri giovani, di ideologie nuove che sovvertono l’ordine naturale della famiglia introducendo prospettive inquietanti…

Abbiamo bisogno di una parola di fiducia e di speranza, abbiamo bisogno di una ‘parola pasquale’, che ci aiuti a vedere i passaggi, i cambiamenti in atto e forse trascurati, che ci dicono che il bene è attivo e lavora nelle coscienze e nelle comunità dei discepoli del Risorto.

Per questo, mentre attendo con impazienza l’appuntamento della Visita pastorale che inizierà il prossimo autunno, vorrei invitarvi a guardare con sguardo nuovo, pasquale, la realtà che ci circonda; vorrei mettere a disposizione dosi abbondanti di quel collirio di cui ci parla il Libro dell’Apocalisse ( cfr Ap. 3,18) per acquistare una vista nuova; vorrei portarvi a prendere atto degli eventi straordinari che la fantasia della carità, stimolata dalla fede e sorretta dalla speranza produce nel mondo attuale.

Sempre il tempo è tempo di grazia; se è vero che lo svolgersi della storia ci fa vedere che il male non è eliminato e prosegue il suo terribile duello con il bene, è altrettanto vero che il Signore Risorto abita la storia e la riempie con il suo Santo Spirito che fa nuove tutte le cose (cfr Ap 21,5).La Pasqua di Risurrezione produce un modo diverso e innovante di valutare le realtà della nostra esistenza umana, e la possibilità di sprigionare potenzialità latenti e rinnovatrici. C’è un’azione nascosta e viva, imprevedibile e misteriosa dello Spirito, un’azione che il profeta Isaia scorgeva e annunziava già prima della venuta di Gesù Cristo: “Ecco, Io (il Signore) faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Is 43,19)”.

Viviamo in tempi difficili, è vero; la crisi economica morde ancora le nostre vite e le notizie dei suicidi più o meno indirettamente da essa prodotti ci turba profondamente; è vero che l’incessante catena di profughi che incessantemente sbarcano in terra italiana, che tutta ormai potrebbe denominarsi ‘Lampedusa’, compresa la nostra Maremma, ci affligge e ci fa sentire spesso impotenti, ma siamo profondamente convinti di quella verità elementare che balza dalle Sacre Scritture e ripropostaci da Papa Francesco nella sua prima Esortazione Apostolica Evangelii gaudium con particolare efficacia e persuasività:

“la sua risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali. È vero che molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà che non diminuiscono. Però è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto. In un campo spianato torna ad apparire la vita, ostinata e invincibile. Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene tende sempre a ritornare a sbocciare ed a diffondersi. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia. I valori tendono sempre a riapparire in nuove forme, e di fatto l’essere umano è rinato molte volte da situazioni che sembravano irreversibili. Questa è la forza della risurrezione!” (EG 276).

E’ bello constatare che tanta gente buona si rimbocca le maniche e lavora per solidarietà, condivide le proprie risorse, apre le sue case, visita gli ammalati e si associa per meglio operare il bene. Le nostre parrocchie, autentiche ‘fontane del villaggio’, dove ciascuno può attingere l’acqua pulita della speranza, i nostri sacerdoti aperti all’ascolto e all’aiuto concreto, i nostri oratori con i loro laici animatori, i nostri gruppi estivi per i ragazzi e i giovani, i nostri laici impegnati, la rete delle Caritas parrocchiali, la mensa di Orbetello, la ‘Casa del mandorlo’, il nostro impegno per i paesi in via di sviluppo o colpiti da calamità naturali, il volontariato nelle sue diverse forme, le aggregazioni laicali d’impegno ecclesiale che diffondono il buon seme della Parola del Vangelo e ancora tante cose belle ispirate dallo Spirito…germogli, anzi, frutti di risurrezione!

A tutti voi, specialmente agli sfiduciati, ai malati, alle persone sole che fanno fatica ad alzarsi al mattino perché non sanno per chi lo fanno, a coloro che pensano di avere poca fede, alle famiglie in difficoltà, ai disoccupati, ai cristiani tiepidi e dubbiosi, giunga il mio affetto e la mia vicinanza e con questi la mia benedizione e l’auspicio che lo Spirito del Cristo Risorto inondi le vostre vite e sempre vi incoraggi!

Guglielmo Borghetti, vescovo

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