40mila firme per una malattia più equa

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GROSSETO – L’obiettivo è fissato a 40mila firme, poi l’incontro con il Ministro del lavoro, Giovanni Poletti. E’ la petizione promossa da Daniela Fregosi, libera professionista maremmana di 46 anni, sostenuta dall’ACTA – associazione consulenti terziario avanzato – e dalla Consigliera di Parità della Provincia di Grosseto, Fulvia Perillo (Nella foto in allegato, da destra: Fulvia Perillo, Consigliera di Parità della Provincia di Grosseto, Daniela Fregosi, libera professionista maremmana promotrice della petizione e Giuliana Romualdi, avvocato).

Daniela, da lavoratrice autonoma, si è trovata ad affrontare una malattia grave come il cancro al seno e si è scontrata con tutti i limiti della legislazione italiana in materia, niente garanzie né tutele; è così che è iniziata la sua battaglia, che poi si è trasformata in una battaglia per tutti i lavoratori autonomi. Con la petizione si chiede al Governo e al Ministro del Lavoro che venga istituito anche per gli autonomi il diritto ad una indennità di malattia che copra l’intero periodo di inattività, il diritto ad un’indennità di malattia per chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa e, nel caso in cui ci si debba sottoporre a terapie invasive (chemio, radio etc), ad un indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera. Viene richiesto inoltre il riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia e la possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa, e l’esclusione dagli studi di settore.

“Ritengo questa petizione un’azione molto importante nella lotta per i diritti sul lavoro – spiega Fulvia Perillo, Consigliera provinciale di Parità -, consideriamo che gli autonomi rappresentano circa un quarto di tutti i lavoratori, e per la maggior parte dei casi, non appartengono a nessuna cassa previdenziale di categoria e non sono quindi mai rappresentati nei tavoli tra le parti sociali. E’ chiaro quindi quanto sia necessaria una legislazione che tuteli i diritti anche per questa categoria, invito tutti a fairmare la petizione per far sentitre la nostra voce”.

Il primo obiettivo della petizione erano 15mila firme, ma poiché sono state raggiunte in poco tempo, ora si punta a 40mila firme per avere un peso maggiore nei confronti del Ministro del Lavoro e del Governo, ad oggi siamo a 30mila firme.

«Fin dal momento della diagnosi di cancro al seno, intuendo le difficoltà che mi aspettavano come lavoratrice autonoma, ho cominciato a mettere in atto tutta una serie di strategie di adattamento alla mia nuova condizione – racconta Daniela Fregosi -. Ho iniziato quindi ad informarmi su quali potessero essere gli ammortizzatori sociali a cui avevo diritto, consapevole che, anche se tutto andava bene, non avrei potuto lavorare per tempo lungo. Nessuno sapeva nulla sui miei diritti di lavoratrice autonoma. Dopo tutte le difficoltà che ho dovuto affrontare, ho deciso di fare qualcosa di concreto per questa causa, ho lanciato questa petizione e, con ACTA, puntiamo ad arrivare al Ministro del Lavoro Poletti, per iniziare una discussione su una legislazione in materia«.

E’ possibile seguire le azioni di Daniela sul BlogAfroditeK: www.tumoreseno.blogspot.it, la petizione si trova a questo link: www.change.org/it/petizioni/enrico-letta-diritti-ed-assistenza-ai-lavoratori-autonomi-che-si-ammalano.

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