Attualità

Influenza: maremmani costretti a letto. Colpa di un virus violento e contagioso

farmacia_influenzamod

di Rita Martini

GROSSETO – L’influenza che ha costretto a letto migliaia di grossetani finalmente dovrebbe concederci una tregua. Il picco si è registrato infatti a cavallo tra gennaio e febbraio e il virus è stato forte e contagioso. Chiediamo perché alla dottoressa Franca Bonelli, direttrice della farmacia comunale 3 di via dei Mille a Grosseto che ogni giorno incontra centinaia di persone al banco. «Quest’anno l’influenza ha contagiato migliaia di persone in Maremma, non solo bambini e le categorie più a rischi. Il motivo è duplice: da una parte gli sbalzi di temperatura e il freddo intenso hanno messo a dura prova le nostre difese; dall’altra c’è stata una campagna di vaccinazione meno pronunciata a causa della confusione creata, a inizio stagione, da un vaccino immesso e poi ritirato dal mercato».

Come si è manifestata l’influenza?
«Nella classica forma delle patologie bronchiali con febbri alte e tosse secca e persistente. La cura più classica è a base di antipiretici e antiinfiammatori, come paracetamolo e ibubrofene e poi i classici rimedi del buon senso: coprirsi, stare al caldo e riposo. Quest’anno però sono state tantissime anche le forme di influenza che hanno interessato l’apparato gastrointestinale con i fastidiosi episodi di vomito e diarrea, soprattutto tra i più piccoli. In questi casi occorrono fermenti intestinali, antiperistaltici, integratori alimentari ma soprattutto una buona idratazione».

Dottoressa Bonelli, molti grossetani sembrano ricorrere alla medicina alternativa come l’omeopatia. Riscontra questa tendenza anche nella farmacia che dirige?
«L’omeopatia è scelta dalle persone soprattutto come prevenzione e, a seconda della dose, anche come cura, ma è vero: c’è una curiosità e una attenzione crescente verso i prodotti omeopatici».

Possiamo dire che il peggio è passato anche per quest’anno per quello che riguarda l’influenza?
«Mai abbassare la guardia, il picco forse è passato, ma il buon senso nella vita di tutti giorni, specie nei soggetti più a rischio, come i bambini e chi ha patologie pregresse, deve accompagnarci sempre».

commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI